Sul mio banco da lavoro c’è uno spazio in cui sonnecchiano porzioni informi e inanimate di metallo; scarti di lavorazione che attendono, pazienti, la loro seconda occasione. Una mattina, giocando, li ho abbinati fra loro, accendendoli di colore con perle e pietre dure, disponendoli tutti vicini; erano, effettivamente, deliziosi.
Tanto che mio marito esclamò:
“Ma questi sono Baci di Dama!”
Lì, mi ha incastrata: potevo, con un nome del genere, lasciare che rimanessero solo un gioco?
Sono davvero come i biscottini cui si ispirano: dei piccoli bonbòn, da indossare con divertimento, spensieratezza, gustandoseli sempre, in ogni occasione.
Il loro punto di forza è una contraddizione: ciascuno è un pezzo unico, con alcune pietre che non hanno gemelle; ma lo stesso modello può vestirne di nuove, conservando la sua unicità e trasformando il suo sapore.
Perchè il gusto dei Baci di Dama
lo scegliete voi.
Nella vita d'ognuno c'è sempre un bacio che non si dimentica.
Audrey Hepburn - Colazione da Tiffany